mercoledì 4 marzo 2009

Il SAP di Torino su Il Giornale (nazionale)

Polemiche sulle ronde. Maroni: "Pregiudizi"
Il Cocer e il sindacato degli agenti di polizia criticano l'istituzione dei controlli delle strade da parte di gruppi di cittadini: "C'è il rischio di lottizzazione da parte dei partiti e di vedere dilettanti allo sbaraglio". Maroni: "Polemiche da pregiudizi". Franceschini: "Demagogia che va respinta"

Torino - Polizia e carabinieri contro le ronde. "Molti cittadini, per fortuna, hanno capito che dietro l’operazione ronde si nasconde solo l’ennesimo bluff, visto che le risorse per le forze dell’ordine continuano a essere tagliate o incrementate in misura insufficiente alle reali esigenze". È quanto afferma Silverio Sabino, segretario provinciale del Sap di Torino e dirigente nazionale del sindacato. "A Torino - continua - stiamo assistendo a un tentativo di lottizzazione delle ronde: ogni partito potrebbe istituire propri gruppi di volontari, anche perché il governo ha intenzione di stanziare dei fondi ad hoc, mentre intanto si continuano a tagliare risorse per polizia e carabinieri, con le nostre volanti ferme in officina perché non ci soldi per pagare la manutenzione".

Il no del Cocer In un documento il Cocer dei carabinieri definisce "impraticabile" la misura delle ronde "sull’impianto sicurezza che opera nel nostro Paese" e cita il caso di Padova "dove scontri tra no Global e addetti alle ronde hanno creato preoccupazione ai cittadini e un dispendioso lavoro alle forze dell’ordine, intervenute per sedare i tafferugli". Secondo il Cocer "il tema sicurezza è strettamente legato alle risorse economiche, assegnate ormai da anni in misura sempre minore dalle varie Finanziarie alle forze dell’ordine. Tra l’altro non si possono istituire ronde di vigilanza quando nella polizia di stato e nell’arma dei carabinieri mancano quasi 10 mila uomini. Il Cocer chiederà dunque "nei prossimi giorni un incontro sia con il presidente della Repubblica, sia con il presidente del Consiglio, per avere chiarimenti su tematiche che oggi offuscano la serenità dei nostri colleghi". (...)

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